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Daniele Santoni: breve presentazione

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Messaggio  Daniele Santoni Dom Feb 26, 2012 9:58 am

Credo sia doveroso presentarmi e spendere due parole per spiegare lo spirito che anima questo nuovo forum e le motivazioni che hanno spinto il sottoscritto, assieme a Cristiano Durante, mio socio nella gestione del "Bulldog's Kennel", ad intraprendere una strada certamente difficile e non priva di possibili critiche, alle volte certamente motivate, altre invece prive di ogni fondamento logico.

Per capire il percorso che mi ha portato alle scelte che oggi tutti voi potete vedere, dovrò annoiarvi con una piccola biografia personale, dandovi così modo di riflettere per poter "giudicare" obbiettivamente sui miei progetti intrapresi in ambito cinofilo, progetti che poi - nel bene o nel male - influenzano anche la mia vita privata.

Come Staffordmen "nasco" nell'ormai lontano 1991, anno in cui entrai in contatto con Sandro Maddaloni di Roma, primo tra noi Italiani ad aver prodotto una cucciolata di Staffordshire Bull Terrier iscritta ufficialmente ad un Registro Genealogico (in questo caso parliamo dell'ENCI).

Da quella prima cucciolata del Maddaloni presi una femmina iscritta con il nome di Cris, meglio nota poi come la prima campionessa Riproduttrice Italiana CH Cris. Questa Staffordshire si rivelò una Bulldog sana e di gran carattere, ottima cacciatrice e compagna familiare senza rivali. Cris partorì molti cuccioli nel corso della sua vita e si dilettò nella caccia vivendo una piena e felice esistenza da Staffordshire.

Dopo alcuni anni di allevamento basato su lei e la sua discendenza, entrai nella mia seconda fase allevatoriale: negativamente condizionato dalle uniche informazioni a cui potessi arrivare in quegli anni pionieristici, decisi di cedere i miei primi (veri) Staffordshire per ricominciare tutto con le linee da Show più estreme, linee che mi vennero proposte dalla cinofilia espositiva come le uniche e sole originarie, tipiche e funzionali della razza.

Non avendo altri punti di riferimento (ricordo che internet non era ancora diffuso come mezzo di comunicazione e che nessun testo tecnico esisteva in Italia), credetti a quelle bugie scartando le mie prime linee originali per altre non altrettanto pure e selezionate.

Ora sappiamo tutti quanto lontana dalla realtà è la posizione zootecnica e selettiva della cinofilia convenzionale, e quanto sono stati falsificati e distorti gli eventi ed i personaggi storici della selezione dello Staffordshire, ma posso garantirvi che in quegli anni ogni storiella scritta su libri da quattro soldi o uscita dalla bocca di un dirigente di un club "di razza" veniva accettata passivamente senza nessuna verifica storica o zootecnica.

Per farla breve passai anni a cercare di produrre (o meglio dovrei dire ri-produrre) lo Staffordshire da cani che della razza avevano solo il nome usurpato. Il tutto continuò per molto tempo, e sarebbe continuato sino ad oggi, se non avessi incontrato sul mio cammino una persona che mi cambiò radicalmente, e non solo dal punto di vista cinofilo.

Coincidenza diranno alcuni, io ora la chiamo "Dio-incidenza" poichè questo emerito allevatore e sportman mi insegnò tutto quello che la cinofilia "ufficiale" tiene nascosto, vuoi per ignoranza, vuoi per motivi meramente economici e politici. Questo vero breeder mi mostrò il lato dimenticato dei nostri bulldog, la loro affidabilità, la loro atleticità, insegnandomi a ricercare e riconoscere quella costruzione funzionale che gli Staffordshire dovrebbero sempre avere, anche oggi che non sono più chiamati ad affrontare nessun vero avversario, non solo perchè questo modo di conservare la razza è quello storicamente più accettabile, ma soprattutto perchè una costruzione corretta si traduce in un cane sano e felice.

A questo punto abbandonai le linee da show moderne e ricominciai a cercare il vero Staffordshire... grazie a chi mi ha aiutato, permettendomi di utilizzare materiale genetico raro, ed alle conoscenze genetico-selettive apprese in anni di esercizio cinofilo, capii che solo l'Old Time Staffordshire Bull Terrier racchiudeva quei caratteri che tanto anelavo avere nei miei Bulldog.

Ora, il Bulldog's Kennel, è proiettato alla conservazione e al perfezionamento dell'Old Time Staffordshire Bull Terrier, razza che si è distinta in Irlanda nel Masor Test sino alla fine del 1990 e che è stata perfezionata con l'introduzione di linee di sangue anche diverse dalle originarie, ma sempre tenedo conto del risultato finale, cioè un cane sano, atletico ed affidabile. I nostri soggetti (cioè miei e di Cristiano Durante) sono il risultato di questa ricerca storica e genetica mirata al concretizzarsi di un sogno durato venti anni di sport.

Dopo tanto tempo e molti errori commessi, ho trovato le giuste motivazioni selettive e la voglia di condividerle - tramite l'Independent Kennel Club - con tutti coloro che vogliono cambiare il modo di vivere la loro passione per l'allevamento cinofilo.

Oggi che è impossibile (ed impensabile per molti appassionati) utilizzare la razza per il vecchio sport di presa sul selvatico, dobbiamo indirizzarci verso quelle competizioni sportive organizzate da tempo in ogni parte del mondo cinofilo evoluto.

Tra queste discipline agonistiche, il Tug of War Arena è quella che più ci appassiona e coinvolge per svariati motivi. Molti appassionati si chiedono (e ci chiedono), se il Tug of War Arena sia uno sport che può anche imprimere una certa spinta nella selezione di un allevamento, attuando quella "scrematura" che si rende necessaria a livello di popolazione riproduttiva.

Se parliamo in senso assoluto, quindi riferendoci alla selezione operata sui Bulldog per centinaia di anni, dobbiamo subito chiarire che un cane campione di Tug of War Arena non potrà mai essere paragonato ad uno che lavorava, anche solo mediocremente, nel Masor Test.

Se invece ci rapportiamo con le necessità della selezione attuale e con le leggi che ci obbligano a rivedere il nostro essere sportman, possiamo dire con tutta serenità che il Tug of War Arena è sicuramente un mezzo di verifica per ogni cane da presa degno del suo nome.

Le differenze, ad esempio, tra un percorso di Agility della durata di 2 o 3 minuti, e una sessione senza limiti di tempo di Tug of War Arena non si notano solo dal fatto che il primo è geneticamente e storicamente consono alla etologia comportamentale dei nostri cani (mentre l'Agility stravolge completamente il carattere e la selezione genetica dei cani da presa) ma anche dal punto di vista delle capacità atletiche e mentali richieste si percepisce l'abisso tra il Tug of War Arena e molte altre prove sportive attuali.

Infatti, nelle altre il cane compete contro se stesso, quindi non si espone a nessuna vera e propria sconfitta, mentre nel Tug of War Arena si tratta di giudicare un cane che ne sfida un'altro. Nel Tug of War Arena serve poi una base morfologica eccellente, perchè viene richiesta sia una componente aerobica (resistenza) sia una base anaerobica (esplosività nel tirare): la componente del carattere è anche essenziale, visto che i cani sono uno di fronte all'altro e oltre che tirare tenacemente devono essere concentrati sulla presa in condizioni fisiche al limite del proibitivo. Questo sforzo prolungato, sollecita quindi la mente, l'apparato scheletrico, quello muscolare e cardio-respiratorio ed ogni deficit fisiologico viene a galla nei primi minuti della gara.

L'assenza poi di un limite di tempo prestabilito all'interno della singola competizione, rende inutile qualunque allenamento "tipo" (cioè quel dato addestramento che induce a comportamenti codificati) visto che tutto dipenderà dalla preparazione dell'avversario, dalla condizione fisica dei cani, dal clima della giornata, ecc. Quindi in fase di preparazione, ci si dovrà attendere il "peggio", ossia preparare il cane al meglio delle nostre possibilità di allevatori e di conduttori se si vuole partecipare alla gara con delle speranze di vittoria.

Ricordiamoci che se manca la sanità fisica nel cane concorrente, la sua volontà di primeggiare, la capacità di saper mordere con tenacia la corda, un certo istinto predatorio, ecc, non esisterà addestramento o condizionamento che possano sopperire alle mancanze genetiche appena ricordate.

Certamente molte sono le polemiche che mi (e ci) seguono, dato che è più semplice denigrare e distruggere invece di comprendere e costruire, ma sono convinto che l'aver creato un registro come L'Independent Kennel Club porterà benefici evidenti alla cinofilia Italiana nel suo complesso, e alle razze sportive in particolare.

Spero che questo forum cresca e sia un punto di riferimento per TUTTI, da chi ama il cane sportivo a chi preferisce i conformation show.

Yours in Sport

Daniele Santoni





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